Caso Maro’

I giudici hanno chiesto al governo dell’Unione indiana e allo stato del Kerala di presentare una memoria. Nella petizione si definisce illegale la detenzione dei due fucilieri del reggimento San Marco, poiché viola il principio dell’immunità sovrana e gli articoli 14 e 21 della costituzione indiana

Corte suprema ammette ricorso italiano prossima udienza fissata per l’8 maggio

La Corte Suprema di New Delhi ha deciso oggi di ammettere il ricorso presentato dall’Italia in merito all’incostituzionalità della detenzione dei due marò. I giudici hanno chiesto al governo dell’Unione indiana e allo stato del Kerala di presentare una memoria. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 8 maggio. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati di avere ucciso due marinai locali il 15 febbraio scorso e per questo detenuti al carcere di Trivandrum. Nella petizione si definisce illegale la detenzione dei due fucilieri del reggimento San Marco, poiché viola il principio dell’immunità sovrana e gli articoli 14 e 21 della costituzione indiana, in quanto l’incidente è avvenuto in acque internazionali e, dunque, la giurisdizione sul caso appartiene all’Italia.

Venerdì, assumendo una posizione a sorpresa rispetto alla linea tenuta nei mesi scorsi, il governo centrale ha comunicato all’Alta Corte che la polizia del Kerala “non aveva l’autorità” per trattenere la petroliera Enrica Lexie – tuttora bloccata nel porto di Kochi – né per indagare sul caso, verificatosi in acque internazionali. La posizione di New Delhi ha fatto infuriare il governatore del Kerala, Oomen Chandy, che ha protestato contro la procura generale, chiedendo che non sia più l’avvocato Kirit N. Raval a rappresentare il governo centrale davanti alla Corte Suprema su questo caso. Nel frattempo oggi il governo indonesiano si è offerto di spiegare all’India la “prospettiva

italiana” sul caso dei marò. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Marty Natalegawa, al termine di un colloquio a Giacarta con il titolare della Farnesina, Giulio Terzi. “Posso capire le ragioni di entrambi”, ha affermato il ministro, riconoscendo che si tratta di “una questione ovviamente sensibile e importante per ambedue le parti”. “Ho ascoltato il punto di vista italiano e auspico”, ha sottolineato, “di essere in grado di comunicarlo in modo appropriato, se questo può essere utile, all’altra parte”.

La notizia dell’ammissione del ricorso si aggiunge a quella pubblicata sul giornale indiano The new sunday express, uscito con una foto (GUARDA 1) e con il titolo “Massimiliano Latorre, un eroe!”. La stampa indiana racconta l’atto di eroismo di cui il marò tarantino è stato protagonista sabato mattina fuori il carcere di Trivandum mentre, con Salvatore Girone, si recava al colloquio giornaliero con i familiari.

Nella ressa che si era creata per riprenderli, un fotoreporter dell’Ap con una maglietta gialla era inciampato cadendo a terra proprio mentre un’automobile, alle sue spalle, stava facendo retromarcia. Latorre – riportano i media indiani, e una fotografia immortala l’attimo – si è lanciato verso la vettura, bloccandola con le mani. Il fotografo, Aijaz Rahi, di 39 anni, attraverso i familiari ha ringraziato Latorre per il gesto: “Il suo intervento è stato provvidenziale a evitare che io subissi danni dal veicolo in retromarcia, e mi ha subito aiutato a rialzarmi. Gli sono molto grato”.

 

Fonte: La Repubblica

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